Mocaiana

Dista a circa 5 km in direzione nord-ovest rispetto alla città e ad un’altezza di 417 m s.l.m., lungo la strada statale 219. In base ai dati Istat 2001, è abitata da 387 residenti.

Coordinate: 43°22′54.19″N 12°29′43.55″E

CENNI STORICI

Secondo gli storici il toponimo Mocaiana sembrerebbe derivare da Makajanus, nome composto dai vocaboli Maka e Janus. Il primo deriva dal latino e significa “sacco, contenitore o borsa”, il secondo si rifesce al dio Giano.

ECONOMIA

Si basa principalmente sull’agricoltura, con relativo commercio di macchine agricole. Le colture principali sono i cereali (in particolare frumento e mais), il girasole, la vite e l’olio. Altra fonte di reddito è il commercio di generi alimentari (è presente una panetteria/pasticceria, una pizzeria ed un piccolo supermercato) e di abbigliamento. Inoltre, Mocaiana è nota per il commercio di materiale edilizio ad uso industriale e privato.

Dal 1886 al 1945 era in funzione anche la Ferrovia Appennino Centrale a scartamento ridotto che partiva da Arezzo e arrivava fino a Fossato di Vico e a Mocaiana aveva la sua stazione ferroviaria.

IMPIANTI SPORTIVI

Mocaiana è fornita di una palestra comunale, annessa alle scuole medie ed elementari, nella quale si svolgono corsi di ballo, attività di pattinaggio, di arrampicata su parete rocciosa svolta dal C.A.I. (Club Alpino Italiano), partite ed allenamenti di calcio a 5 ed altre varie attività. È presente, inoltre, un campo di calcio a 5 all’aperto in prossimità della palestra.

CHIESA DELLA MADONNA DELLA NEVE

XVI  (costruzione carattere generale)

Incerte sono le origini di questa chiesa, si suppone che sia stata fatta costruire dagli abitanti della zona per collocare una presenza mariana su un incrocio di più strade come avveniva anche in epoca pagana con le “ædicula” consacrate alle divinità delle strade, dei trivi. Allo stesso modo e spesso negli stessi luoghi sono state collocate in epoca cristiana, e fino ai nostri giorni, le immagini dei Santi più popolari ma soprattutto della Madonna, affinché proteggessero il viandante o fossero testimonianza della protezione divina ricevuta il quel luogo da un singolo o dalla comunità. Risale comunque al 1728 la citazione, su un documento ufficiale del notaio vescovile Leandro Carlo Bonfatti che, descrivendo la chiesa di Mocaiana, affermava che essa era stata costruita tre secoli prima. Riferimento certo è la data sull’affresco nella parete dell’altare maggiore (1582).

La facciata della chiesa è a capanna e presenta al centro una finestra ad arco a tutto sesto in mattone, come pure l’ingresso, in asse con la finestra, è ad arco a tutto sesto caratterizzato da conci di pietra arenaria; ai lati dell’ingresso vi sono due piccole finestre. La facciata è preceduta da un portico intonacato internamente, al quale si accede da un grande arco davanti e da due laterali. Il paramento murario esterno dell’intera struttura è caratterizzato da una tessitura di conci di pietra locale disomogenea (tufacea e calcare rozzamente squadrata) e mattone di varie dimensioni. L’interno è ad un’unica navata e termina con il presbiterio rialzato di un gradino. La navata è divisa in campate. La prima campata a sinistra verso l’altare è caratterizzata da un arco in cui è stata collocata la statua della Madonna del Rosario, all’interno di una cornice lignea. Nell’arco adiacente è collocata la tela raffigurante la Madonna del Carmelo con il Bambino contornata da un nimbo e due cherubini tra i Santi Sebastiano e Cristoforo. A destra, nella prima campata verso l’ingresso, vi è una tela raffigurante la Vergine con il Bambino seduta su un nimbo con Angeli e Cherubini, in basso quattro Santi pregano la Madonna, a sinistra S. Ubaldo e S. Francesco, a destra S. Giacomo l’Interciso e S. Diego d’Alcalà, più in basso: sulla sinistra è l’immagine del committente (della famiglia Mezzani, titolare del giuspatronato dell’altare), al centro la mitra ed il pastorale di S. Ubaldo appoggiati su un cubo dove un piccolo cartiglio elenca i santi rappresentati. Nella successiva campata in un arco con decori a stucco è collocata la tela della Madonna del Rosario. Nell’ intradosso dell’arco sono stati in parte recuperate le tempere che descrivono i Misteri del S. Rosario. Sulla cimasa dell’altare è posto lo stemma della famiglia Baldinacci titolare del giuspatronato dell’altare. Nell’arcata successiva è posta la tela raffigurante Gesù Crocifisso con ai piedi la Maddalena su un sfondo di nubi nere e all’orizzonte si scorge la città di Gerusalemme. Le tele presenti nelle chiesa sono databili ai primi decenni del seicento.