Santa Maria di Burano – San Bartolomeo – Serra di Burano

La Serra di Burano è un breve gruppo montuoso dell’Appennino Umbro-Marchigiano che separa Umbria e Marche, culminante nel monte Pian della Serra alto 1020 m s.l.m.. Amministrativamente ricade in parte nei comuni di Gubbio e Pietralunga in Umbria e in parte in quelli di Apecchio, Cantiano e Cagli, nelle Marche.

COORDINATE: 43°25’41.2″N 12°32’48.1″E

CARATTERISTICHE

Disposta con andamento NO-SE, il suo nome deriva dal fiume Burano che ne raccoglie le acque ed è posta a pochi chilometri a oriente dello spartiacque che divide il bacino idrografico del Tevere, tirrenico, da quello del Burano che versa invece in Adriatico. La catena è incisa trasversalmente dal fiume Certano che col nome di Bosso confluisce nel Burano a Cagli.

Coperta quasi interamente da boschi cedui di tipo collinare-montuoso, poco più a sud-est è posto il gruppo del Monte Catria, poco più a nord-est il Monte Nerone, mentre poco più a sud-est è posta l’area del Monte Cucco. Il versante esposto a sud-ovest è percorso da una strada che partendo da Apecchio collega alcuni abitati posti a mezza costa fino a terminare nella SS452.

CHIESA DI SAN BARTOLOMEO DI BURANO

XI – XII (costruzione carattere generale )

La data di costruzione della chiesa di San Bartolomeo di Burano non si conosce. C’era anticamente la Pieve di S. Paterniano o di Modiano e nei confini della Pieve, la cappella di S. Bartolomeo. La Chiesa di S. Paterniano cadde e la sede parrocchiale fu trasferita a S. Bartolomeo. Nel 1073, Giovanni di fu Pietro dona alla Cattedrale un terreno che è vicino alla Pieve di S. Paterniano e confina da un lato col fiume Burano. Nel 1086, la Cattedrale dà in enfiteusi una terra “posita a lato plebe Modiani….iusta venale”. Nel 1087, Alberto del fu Guido Panfili dona un terreno che sta tra la Pieve di S. Paterniano e la Pieve di S. Maria. Nel 1143, Celestino IX conferma alla Cattedrale, S. Bartolomeo de Castro Venali. Il 2 Gennaio 1182, il Papa Lucio III, a imitazione dei suoi predecessori, conferma alla Canonica di S. Mariano il possesso dei suoi beni, tra cui “plebem S. Paterniani … capellam S. Bartolomei de castro Venali”.

La chiesa di San Bartolomeo di Burano, molto semplice nella forma, è ad unica navata a pianta rettangolare, con presbiterio rialzato di un gradino. Il pavimento è in cotto. Nel paramento murario interno sono presenti degli affreschi databili al XV secolo circa. Esternamente invece l’edificio è in pietra faccia a vista, il paramento murario è a filari regolari di pietre grossolanamente squadrate. Nella facciata principale a capanna, rivolta ad ovest, risalta la presenza del portale di ingresso, la finestra rettangolare soprastante e il campanile a vela. La chiesa è collegata con la sagrestia e la casa canonica.

CHIESA SANTA MARGHERITA

Oggi è meglio conosciuta col nome di Santa Margherita di Burano.
La Chiesa ha antiche origini, è menzionata nelle Rationes decimarum, Pagava 20 solidi ravennati alla camera apostolica, ma non se ne hanno altre informazioni, probabilmente risale al XIII secolo.
Oggi è ridotta a un rudere, ma si distingue bene la facciata realizzata in conci di filaretto ben connessi, con una grande finestra rettangolare posta sopra l’ingresso.
La copertura, completamente persa, probabilmente era a capanna.
L’interno, ad aula unica, è completamente invaso da sterpaglie e vegetazioni, si intravedono ancora frammenti di intonaco affrescato.
 

Nota

Le foto sono di Francesco Raggetti, il testo è di Francesco Raggetti e Silvio Sorcini.
 

Fonti documentative

SELLA P.- Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV: Umbria – Città del Vaticano, 1952